Commissione d’inchiesta per le banche

Da 24o.it

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Precedentemente abbiamo postato un breve articolo sui rapporti con le banche e per la zona speranza costituita dalla UE su cui però incombe la spada di Damocle costituita dal pericolo di instabilità delle banche. In Italia, la Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità la creazione di una commissione d’inchiesta per le banche e istituti di credito. Tempo due settimane e anche il Capo dello Stato darà la sua approvazione. Quindi la legge andrà in vigore e i presidenti delle due camere avranno dieci giorni di tempo per indicare venti senatori e venti deputati per comporla. In parole povere la commissione d’inchiesta non inizierà a lavorare prima di metà luglio e in meno di un anno dovrà svolgere tutti i suoi compiti perché i risultati andranno trasmessi entro fine legislatura (la fine naturale della stessa è prevista per il 2018).

I suoi compiti saranno quelli di verificare gli effetti sul sistema bancario della oramai passata crisi finanziaria globale e le conseguenze dell’aggravarsi del debito pubblico, la gestione degli istituti di credito in crisi o dissesto. Inoltre avrà il compito di verificare i modi di raccolta della provvista e gli strumenti utilizzati per essa, i criteri di remunerazione dei manager, la correttezza del collocamento presso il pubblico e le forme di erogazione del credito a imprenditori di particolare rilievo e la diffusione di pratiche scorrette di abbinamento tra erogazione dello stesso e cessione di azioni e titoli correlati.

Donald, Xi, UE

A scapito di quanto percepito socialmente, con le elezioni di Donald Trump, il mercato azionario mondiale ha dato enorme fiducia al magnate americano e alle sue promesse elettorali. D’altro canto il Russiagate è diventato protagonista degli articoli di cronaca che girano attorno al presidente degli Stati Uniti d’America. Questo ha determinato un grossissimo cambio al vertice delle personalità mondiali che guidano economicamente tutte le nazioni. È esploso un vero e proprio ordigno finanziario dovuto al crollo nella fiducia nei confronti del tycoon.

Da intermarketandmore.finanza.com

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C’è da dire che questo non fa ancora di lui una pecora nera ma c’è da fare attenzione -specialmente per i trader internazionali- dal momento che questa famiglia di scelte potrebbe diventare molto invasiva nei mercati finanziari. Mathilde Lemoine, capo economista di Edmond de Rothschild, sostiene che Xi Jinping, invece, sarà il driver della crescita mondiale. Sostiene “La crescita mondiale ha riaccelerato a partire dall’estate 2016 dopo aver registrato un calo del 18% tra luglio 2014 e gennaio 2016, le esportazioni mondiali sono cresciute in termini di valore di oltre il 6% dall’estate 2016. Tale accelerazione risulta per il 66% unicamente dei paesi asiatici”.

Riguardo l’Eurozona, il principale ostacolo alla ripresa, secondo Lemoine, è dovuto agli affanni delle banche, specie la BCE che ha iniziato una guerra contro le banche dei paesi della UE per il risanamento dei bilanci. Francoforte potrà andare avanti con l’acquisto dei titoli anche dal 2018 ma in misura ridotta. Ciò darà vigore agli investimenti con tassi d’interesse a lungo termine. L’UE, continua la capo economista, è riuscita a consolidare la propria architettura finanziaria grazie ai meccanismi di solidarietà e al programma di acquisto dei titoli. La zona euro potrebbe essere il luogo della speranza per gli attori finanziari rispetto alle evoluzioni strutturali.

Napoli: l’impresa, gli allori e la panchina d’oro

Stamane il Mattino, noto quotidiano della mia città, ha dato qualche notizia alla società che, per l’opinione pubblica e per indotto, racconta bene o male tout court il posto da cui provengo. Il Napoli è in ritiro e si ritirerà da questo solo il 25 luglio. Praticamente due mesi di ascetismo condito di prove. Del resto, il club sportivo si prepara a una mini tournée all’estero con due partite. Del resto, ancora, è questo il destino che attende le squadre in lizza per la partecipazione al torneo più importante che i club europei affrontano annualmente.

Ma non sono solo CT e i giocatori ad essere messi in moto. Sempre Il Mattino parla dei rinforzi richiesti da Sarri. Si parla di Berenguer e Ounas, vicini ai nostri colori. Repubblica invece parla dell’incontro avvenuto lo scorso martedì tra il presidente De Laurentiis e l’allenatore.
Insomma, una “viva e vibrante trepidazione” (per citare un uomo che ha diretto qualcosa di grande, molto grande, con tutte le luci ed ombre del caso) con cui ci omaggia una società che dovrebbe essere l’espressione di tutto un popolo. Un popolo che lavora, che è sempre attivo, che è sempre attento al mercato esterno, un popolo di cui si accorgono le testate.

Addirittura Sacchi, sulle pagine della Gazzetta, ha parlato di grande lezione. La lezione di Sarri al calcio italiano, così titola l’editoriale di Arrigo Sacchi e da cui riporto un estratto: “Il Napoli arriva terzo in campionato e viene osannato dai propri tifosi come se avesse vinto lo scudetto. Ma questa non è l’Italia dove importa soltanto vincere anche senza merito? Il Paese dove si glorificano più i risultati che non il modo in cui vengono ottenuti? I tifosi del Napoli danno a tutti un segnale importante di crescita culturale e sportiva, che valorizza l’impegno e la bellezza a prescindere dal risultato finale. Sarri e i suoi ragazzi stanno dimostrando che ci si realizza non soltanto attraverso la vittoria, ma anche grazie all’impegno del gioco e al divertimento che si produce. Gli azzurri hanno dato tutti se stessi con generosità e non solo: hanno emozionato i propri tifosi e hanno ricevuto l’ammirazione delle tifoserie avversarie. Ebbene, questa squadra è già nella storia. Gli uomini del maestro Sarri, uno dei migliori allenatori del mondo, hanno dato spettacolo in tutti gli stadi con una crescita di gioco e un dominio totale impressionante.

Ed è così che in qualche modo abbiamo regalato più emozioni di quanto fa la Juventus. È così che abbiamo battuto Allegri. È così che Sarri è diventato il migliore allenatore del 2016. Dico abbiamo perché siamo tutti parte dell’indotto, del grande club e, così, carne viva della città che ora brilla anche della panchina d’oro. Il Premio Nazionale Enzo Bearzot è finito per la seconda volta a Napoli, così che, contando i totali di questo riconoscimento, Napoli può guardare gli altri contendenti. Contendenti che includono squadre come il Real Madrid, la nazionale maggiore o Leicester. Le eccellenze nella nostra città.

Ricorda tantissimo la città di cui mi parlava mio nonno, la città che ho ritratto tra le pagine de L’uomo è un dio mancato. Tantissimo la città che vorrei cambiare con il mio Fumus. Concludo con un’amabile foto che ho trovato tra le pagine web di Napolicalciolive.com
Troverete il famosissimo CT della nazionale del ’94 insieme ad un’altra bandiera della Napoli che cavalca (e che lo fa pure molto forte). I ragazzi di Casa Surace.

Da Napolicalciolive.com

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