Pasqua, il profondo significato d’amore per diffondere la pace. Le parole di San Giovanni Paolo II.

Non voglio dare lezioni a nessuno ma mi piace parlarne perché credo che molti non sanno il profondo significato della Pasqua. La Pasqua di Resurrezione, di rinascita di Gesù dopo la crocifissione che va verso il Padre Celeste fonte di luce (amore), e quindi una nuova vita.

Ma leggiamola anche in chiave esoterica, e vediamo che il termine Pasqua deriva dal termine ebraico Pesach (passare oltre), e si lega alla ”liberazione” del popolo d’Israele dalla schiavitù egiziana; quindi, simbolicamente, la transizione “ad altro stato” di esistenza”.

Legata alla Pasqua c’è anche la tradizione (per altro pagana) dell’uovo di Pasqua. L’uovo è il simbolo della vita per eccellenza; è un microcosmo dentro il quale la vita si forma.

E poi la mitica colomba che viene associata alla purezza, all’innocenza, all’armonia, alla dolcezza, alla prudenza e all’amore, alla pace. Nelle Sacre Scritture rappresenta lo Spirito Santo che discende sugli uomini.

Ed ecco allora che se mettiamo insieme tutti questi elementi possiamo affermare che il significato sì esoterico, sì cristiano ma prima di tutto, nostro, interiore. La Pasqua dovrebbe essere il “passaggio”, il “cambiamento”, il superamento della materia, la profonda evoluzione della coscienza”, l’elevazione dello Spirito, attraverso l’acquisizione della più Alta Conoscenza. La Resurrezione dell’anima intesa anche come la nostra rinascita a nuova luce, la “luce dell’amore”.

Perché c’è bisogno di “Amore”, il mondo è di nuovo in pericolo, l’odio imperversa e sta mettendo a rischio la pace mondiale.

Voglio chiudere con un messaggio di pace che San Giovanni Paolo II diede il giorno di Pasqua nel 2003 e che è attualissimo:

“Si spezzi la catena dell’odio, che minaccia l’ordinato sviluppo della famiglia umana. Ci conceda Iddio di essere liberati dal pericolo d’un drammatico scontro tra le culture e le religioni. La fede e l’amore verso Dio rendano i credenti di ogni religione artefici coraggiosi di comprensione e di perdono, pazienti tessitori di un proficuo dialogo interreligioso, che inauguri un’era nuova di giustizia e di pace”.

Buona Pasqua a tutti.

Arturo Di Mascio