Acquisti cinesi in massa

Come ho sentito ieri sera a La Gabbia, riguardo gli acquisti a profusione di società straniere da parte di acquirenti cinesi, mi sono mosso per informarmi sulla questione prima di darvi le mie considerazioni.

Secondo gli ultimi dati di Dealogic, società britannica che si occupa di software per la finanza con quartier generale nel Financial District di NY, da inizio 2016 sono state effettuate circa 102 operazioni, tra fusioni e acquisizioni, portate avanti da società cinesi. Tutto al costo di 81,6 miliardi di dollari.
Considerate che nello stesso periodo del precedente anno sono state calcolate 72 operazioni per un valore di 11 miliardi. Un balzo di qualità, non solo di quantità. Non è necessariamente la mia esperienza a confermarlo, bastano due conti.

Il 2015 ha visto il fioccare di notizie riguardo il rallentamento della crescita cinese. E ora, si cercano nuovi mercati fuori madre patria. Un classico da matrice di Hansoff. Mosse da manuale degli anni ottanta, quelli occidentali.
Nel mirino delle società cinesi ci sarebbero soprattutto i gruppi americani. Uno studio condotto dallo studio legale 0 Melveny&Myers sostiene che a rendere particolarmente attraenti le società a stelle e strisce sarebbe il tasso di crescita economica. Circa meta’ degli intervistati hanno indicato gli Stati Uniti come il mercato più attraente per investire, anche se il 47% ha indicato nelle leggi e nei regolamenti la barriera principale per accedere al mercato americano.

Ed ecco spiegati i licenziamenti di ragazze sulla West Coast che guadagnano 200 dollari al mese, costrette a riempirsi la pancia di acqua per andare avanti. Con acquisti cinesi, salari cinesi. E poi cosa dovremmo attenderci? Sanità cinese? Diritti cinesi? Prodotti cinesi? Quelli li abbiamo già.
E allora, come leggeremo in un articolo che sto scrivendo, ci ritroveremo premier che guadagnano popolarità per qualcosa che sanno solo copiare da altri premier, e non voglio fare nomi, che avevano già avuto intuizioni di cordate nostrane per salvare le nostre imprese. Peccato che i complotti riescano a farli cadere.

da wallstreetitalia.com

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